Il saturimetro nello sport outdoor

In questo articolo parleremo del saturimetro, anche detto pulsossimetro, ovvero il dispositivo che permette di verificare il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue. Si tratta di un valore che indica la quantità di molecole di ossigeno legate all’emoglobina presenti nel sangue, ed è importante perché, in virtù di questo parametro, è possibile controllare se il nostro sangue e, di conseguenza, i nostri tessuti, hanno a disposizione una sufficiente quantità di ossigeno.

Non solo: il saturimetro è anche in grado di rilevare l’intensità delle pulsazioni e la frequenza cardiaca, diventando particolarmente utile per:

  • gli atleti e, in generale, coloro che praticano sport e vogliono monitorare le proprie performance;
  • chi deve tenere sotto controllo le funzioni delle vie respiratorie, ad esempio le persone affette da determinate patologie;
  • oppure, semplicemente, chi desidera monitorare questi valori per mantenersi in buona salute (per conoscere maggiori informazioni sul saturimetro: /saturimetro-a-cosa-serve/).

In particolare, è importante misurare la saturazione dell’ossigeno dopo lo sport, per verificare che vi sia una corretta distribuzione dell’ossigeno nell’organismo. Dopo uno sforzo fisico, infatti, è normale che la saturazione subisca un abbassamento, che in condizioni normali può arrivare ad alcuni punti percentuali. È essenziale, però, che essa non scenda mai al di sotto del 90%,poiché potrebbe rappresentare un rischio per la salute. 

Misurare la saturazione sotto sforzo

La diminuzione del normale livello di ossigenazione del sangue viene definita desaturazione. Il valore ideale di saturazione non dovrebbe essere mai inferiore al 95% (quello ottimale si attesta attorno al 97-98%). Qualora dovesse scendere al di sotto del 90%, si tratterebbe di una desaturazione o ipossia di grave entità, e si renderebbe necessario un rapido intervento, con ossigenazione o ventilazione assistita, per ovviare a tale carenza. 

I motivi della desaturazione possono essere diversi; tra questi, si possono elencare:

  • polmonite;
  • enfisema;
  • pneumotorace;
  • embolia polmonare;
  • edema polmonare;
  • asma;
  • intossicazione da anidride carbonica;
  • cancro al polmone.

Come si vede, fra le possibili cause vi sono anche patologie particolarmente gravi, motivo per il quale è importante tenere monitorati i valori dell’ossigenazione del sangue. In questo modo, difatti, è possibile evidenziare tempestivamente eventuali anomalie. 

La saturazione va controllata anche e soprattutto sotto sforzo, proprio perché, come anticipato poco fa, è frequente che dopo l’attività si verifichi un calo dell’ossigenazione sanguigna; è importante, quindi, verificare che la desaturazione non raggiunga i livelli di rischio a cui abbiamo accennato poc’anzi. Generalmente, se si verifica il controllo a riposo, alcuni minuti dopo aver terminato l’attività fisica, noteremo che il grado di desaturazione è diminuito e che i valori sono tornati a livelli normali.

In ambito sportivo, soprattutto per chi pratica la corsa – a livello agonistico ma anche amatoriale – misurare la desaturazione dopo l’allenamento risulta particolarmente utile per controllare come questi valori possano incidere sulle proprie prestazioni atletiche. 

Come leggere il pulsossimetro?

Fatte queste premesse, passiamo a descrivere l’uso corretto del saturimetro: come misurare, dunque, i valori di saturazione dell’ossigeno del nostro corpo? 

Si tratta di un’operazione assolutamente non invasiva che si esegue accendendo il pulsossimetro e inserendo il dito nell’apposita cavità, per poi attendere pochi secondi la lettura dei valori. Una volta effettuata la rilevazione, i risultati saranno visibili sul display.

Oltre al livello di saturazione del sangue, il dispositivo rivelerà anche l’indice di perfusione, cioè l’intensità della pulsazione nel punto in cui è stato applicato. Per ottenere un risultato attendibile, è necessario che questo indice sia superiore al 4%: in tal caso, significa che la misurazione è da considerarsi accurata. Se così non fosse, occorrerebbe ripeterla, avendo cura di posizionare correttamente il dito. Altro fattore che potrebbe inficiare l’accuratezza della misurazione è la presenza di unghie finte, che, appunto, possono falsare il risultato: in questa eventualità, è necessario rimuovere l’unghia ed effettuare nuovamente la rilevazione.

Esistono varie tipologie di pulsossimetro: oltre a quello professionale e a quello da dito, vi sono anche saturimetri da orecchio e da polso, questi ultimi simili a smartwatch. La scelta del dispositivo più adatto varia da persona a persona: sono tutti ugualmente efficaci e funzionali, purché utilizzati nella maniera corretta (a tal proposito, l’invito è quello di seguire sempre le istruzioni del libretto d’uso).

Controllare la saturazione dell’ossigeno è particolarmente utile anche per i fumatori, dal momento che chi fuma è più esposto al rischio di un abbassamento del livello di ossigenazione del sangue così come degli organi e dei tessuti. Ribadiamo che un livello di ossigenazione ottimale dovrebbe attestarsi attorno al 97-98% o, in ogni caso, al di sopra del 95%, soglia sotto la quale si renderebbe necessario monitorare regolarmente i valori per evitare un loro ulteriore ribasso. 

Mediamente, i fumatori e le persone anziane sono più esposte al rischio di desaturazione. Per ovviare a ciò, è sempre utile bere molta acqua, seguire un’alimentazione sana e bilanciata (ricca di frutta e verdura fresca), fare esercizio fisico adeguato alle proprie condizioni di salute e imparare a respirare in modo corretto. Va da sé che rivolgersi al proprio medico, qualora si dovessero riscontrare anomalie, è sempre la prassi migliore.

Pulsossimetro in montagna

Un’altra situazione in cui è utile controllare il grado di saturazione dell’ossigeno è quando si va in montagna. Il livello di ossigeno presente nell’aria diminuisce, mano a mano che aumenta l’altitudine, per questo diventa più difficile per l’organismo mantenere un buon livello di ossigenazione.

Per chi soffre di patologie respiratorie o cardiovascolari, dunque, o per soggetti quali donne in gravidanza, persone anziane e bambini al disotto degli 8-10 anni, è bene usare molta cautela se si decide di salire in alta quota. Già al di sopra dei 1000 metri, infatti, l’ossigeno è molto rarefatto, e più si sale più sarà difficoltoso respirare. Occorre procedere gradualmente nella salita ed evitare altitudini troppo elevate. 

Portare con sé un pulsossimetro in montagna per monitorare i valori è, quindi, buona norma quando si decide di raggiungere un’altitudine elevata.

Saturazione e running

Come accennato nei paragrafi precedenti, misurare la saturazione durante e dopo l’attività fisica è utile soprattutto a coloro che, come gli atleti e gli agonisti, hanno una reale necessità di verificare l’andamento delle proprie prestazioni sportive, anche perché il pulsossimetro, oltre alle informazioni sulla saturazione, fornisce indicazioni puntuali sulla frequenza cardiaca.

È altresì pratico controllare la saturazione durante o dopo la camminata; normalmente, il valore non dovrebbe scendere al disotto del 93%, soglia considerata accettabile durante e subito dopo aver svolto attività fisica. 

Camminando, infatti – o anche svolgendo altri tipi di esercizio – è normale che si verifichi un leggero calo della saturazione. Dopo la camminata, però, è buona norma monitorare i valori del saturimetro, soprattutto nei casi in cui si ha una certa età, non si pratica esercizio fisico in maniera regolare, si è in sovrappeso o si soffre di disturbi o patologie particolari. 

Saturimetro e attività sportiva con Medel

Per tutti coloro che desiderano tenere sotto controllo i propri valori, durante e dopo l’attività sportiva e gli allenamenti, è importante scegliere un saturimetro professionale che soddisfi le opportune caratteristiche di precisione e affidabilità.

Medel realizza un modello di pulsossimetro ideale per chi pratica attività outdoor, in particolar modo ad alta quota, leggero e compatto, perfetto per essere portato con sé durante l’allenamento, grazie alla sua pratica busta con gancio e laccio: Oxygen PO01. Più indicato per coloro, invece, che devono tenere monitorata la saturazione a causa di determinate affezioni (insufficienza cardiaca o asma bronchiale, ad esempio) c’è Pulse Pro: il nostro modello di saturimetro da dito è anch’esso piccolo, leggero, e molto facile da usare.

Entrambe le nostre soluzioni per la saturimetria sono estremamente precise, funzionano a batterie, effettuano la misurazione in maniera assolutamente non invasiva, rapida e indolore, infilando semplicemente il dito nell’apposito incavo per la rilevazione. 

Per qualsiasi chiarimento sul funzionamento del nostro pulsossimetro da dito e sulle sue specifiche applicazioni, non esitare a contattarci: risponderemo al più presto a tutte le tue domande!

 

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