Il 2 ottobre è la Festa dei Nonni: prendiamoci cura dei nostri cari!

Come ogni anno, il 2 ottobre ricorre la Festa dei Nonni, la giornata in cui si dedica un riconoscimento ai nonni quali pilastri essenziali della società – specialmente in Italia, dove l’età media è particolarmente elevata e la famiglia riveste un ruolo di primaria importanza, perché cellula fondamentale su cui si costruisce tutta la comunità civile, soprattutto a livello culturale.

I nonni sono senza alcun dubbio una risorsa vitale per la nostra società: sono, infatti, presenti e amorevoli nel momento in cui i genitori non possono occuparsi dei figli; sono depositari di antica saggezza e testimoni di eventi storici di cui, altrimenti, perderemmo ogni traccia diretta. Non ultimo, i nonni forniscono anche un sostegno di tipo economico nelle famiglie, in un momento storico in cui la crisi ha spesso drammaticamente sovvertito la tendenza secondo cui le nuove generazioni erano beneficiarie di condizioni di vita migliori di quelle da cui provenivano.

In questo contesto, dunque, pare assolutamente doveroso e sensato festeggiare i nonni con una giornata in cui vengano celebrate iniziative in loro favore, per esempio con i nipotini che preparano lavoretti creativi in eventi promossi da scuole e biblioteche.

Breve storia della festa dei nonni

Ma come è nata la festa dei nonni? La sua storia è relativamente giovane. È stata, infatti, introdotta per la prima volta nel 1978 negli Stati Uniti, con l’obiettivo di valorizzare il rapporto dei giovani con i loro nonni. 

In Italia, questa giornata nazionale è stata istituita con la legge 159 del 31 luglio 2005, per celebrare il valore della figura dei nonni nelle famiglie e, più in generale, nella società. A questa festa, che cade il 2 ottobre di ogni anno, è associata la promozione di iniziative di vario tipo da parte di Regioni, Province e Comuni per sottolineare, appunto l’importanza dei nonni nel fornire supporto all’interno delle famiglie e il loro essere custodi di memorie e insegnamenti.

Noi “grandi”, invece, che cosa possiamo fare per prenderci cura dei nostri genitori e dei nostri nonni? Perché non puntare su un regalo utile per la salute, dato che, con l’avanzare dell’età, come sappiamo, è possibile che insorga qualche acciacco?

In questo articolo parleremo del saturimetro, un dispositivo molto utile per aiutare i nostri cari a tenere sotto controllo il proprio stato di salute. Un modo pratico ed efficace per dimostrare affetto e vicinanza a chi ogni giorno ci è accanto senza riserve.

 

Disturbi legati all’età: l’ipossiemia negli anziani

Una delle malattie strettamente correlate all’avanzare dell’età è l’ipossiemia. Di cosa si tratta? È la mancanza di livelli sufficienti di ossigeno nel sangue arterioso. Per godere di buona salute, la soglia di saturazione in ossigeno dell’emoglobina deve essere superiore al 95%; se scende al 90% o a livelli ancora inferiori, si rischiano conseguenze molto pesanti. 

Con il passare del tempo e l’aumento dell’età, i livelli di ossigeno nel sangue tendono fisiologicamente a diminuire: è per questo che occorre tenerli sotto controllo, evitando, così, di incorrere in un aggravarsi improvviso delle condizioni di salute.

L’ipossiemia può avere effetti anche gravi: un sangue poco ossigenato, difatti, non nutre sufficientemente i tessuti e gli organi del corpo. Fra i sintomi dell’ipossiemia, si possono annoverare:

  • cianosi (colorazione bluastra della pelle e delle mucose, provocata dalla presenza nel sangue di più di 5 g per decilitro di emoglobina ridotta, cioè non sufficientemente ossigenata);
  • dispnea (fame d’aria, respirazione difficoltosa) e apnea (assenza di respirazione esterna o pausa della respirazione di oltre 15 secondi);
  • ipertensione (elevata pressione arteriosa);
  • stato di confusione;
  • intensa sudorazione;
  • spossatezza;
  • tosse ed emottisi (ovvero l’emissione di sangue dalle vie respiratorie);
  • nei casi più pesanti, il coma

Un’inadeguata ossigenazione del sangue è anche responsabile della riduzione del metabolismo di base, e la prima conseguenza di ciò è l’accumulo di grasso corporeo, deleterio per il buon funzionamento degli organi.

L’organo a risentire maggiormente della carenza di ossigeno è il cuore che, generalmente, comincia a dare le prime avvisaglie con l’aritmia, ossia la mancanza della normale frequenza o regolarità del ritmo cardiaco. Il flusso del sangue, in questa situazione, diventa irregolare, aumentando e diminuendo improvvisamente, causando in alcuni casi asistolia (assenza della sistole, con blocco della circolazione) e fibrillazione ventricolare. In questi casi estremi, se il paziente non viene rianimato in tempi brevi, sopraggiunge la morte.

Questa patologia si cura con la somministrazione di ossigeno e, nei casi più critici, anche con la ventilazione assistita.

 

I sintomi dell’ipossia

Spesso all’ipossiemia può associarsi l’ipossia, cioè una scarsa quantità di ossigeno disponibile nei tessuti. Questa condizione può verificarsi nell’intero organismo (ipossia generalizzata) oppure in una zona localizzata (tissutale). I sintomi sono:

  • cianosi;
  • iperventilazione (aumento della frequenza degli atti respiratori, con forte diminuzione dell’anidride carbonica presente nel sangue);
  • dispnea;
  • stato di confusione.

La mancanza di ossigeno nel sangue provoca un danno al tessuto colpito che è proporzionale alla gravità e alla durata della malattia; nei casi più gravi, si può arrivare alla morte cellulare del tessuto.

Anche l’ipossia si manifesta più frequentemente negli anziani, nei quali è possibile notare momenti di “assenza” per il poco ossigeno presente nel sangue; a questi, si accompagnano spesso stanchezza e spossatezza, che possono rappresentare veri e propri campanelli d’allarme.

 

Cosa causa l’ipossiemia

Abbiamo visto quali sono i sintomi che accompagnano l’ipossiemia e l’ipossia, che colpiscono soprattutto i soggetti in tarda età. Ma quali sono le cause dell’ipossiemia? A determinare questa malattia, possono essere:

  • l’ipoventilazione alveolare (una respirazione incapace di fornire un adeguato livello di ossigeno ai polmoni e di espellere quantitativi sufficienti di anidride carbonica), con la conseguente ridotta diffusione di ossigeno negli alveoli, 
  • lo shunt artero-venoso (la mancanza di un’adeguata comunicazione fra arterie e vene nella microcircolazione sanguigna);
  • gli squilibri nel rapporto ventilazione/perfusione, che è responsabile della concentrazione di ossigeno nel sangue;
  • l’enfisema polmonare (malattia progressiva dei polmoni in cui gli alveoli risultano dilatati, poco elastici o lesionati);
  • l’edema polmonare (fuoriuscita di liquidi dal sistema capillare dei polmoni, con ristagno di acqua ed altre componenti plasmatiche nello spazio extravascolare);
  • il mal di montagna, che produce una drastica diminuzione dell’ossigeno nel sangue.

 

Come si curano, dunque, queste ipossiemia ed ipossia? Occorre intervenire tempestivamente per correggere la causa scatenante della malattia, somministrando ossigeno al paziente, eventualmente, tramite ventilazione meccanica assistita. L’intervento deve essere precoce, altrimenti il rischio è quello di un peggioramento progressivo delle capacità respiratorie. 

Per questi motivi, è essenziale tenere sotto controllo i livelli di saturazione di ossigeno nel sangue: per prevenire l’insorgere della malattia e l’eventuale peggioramento dei sintomi che la accompagnano. Questo è reso possibile dall’utilizzo del saturimetro.

Il Saturimetro

Il saturimetro è un dispositivo che permette di misurare il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue, insieme ad altri parametri, come l’intensità delle pulsazioni e la frequenza cardiaca. Con il saturimetro, è possibile, perciò, intervenire in anticipo nel caso in cui i valori si rivelassero alterati e prevenire malattie come l’ipossia e l’ipossiemia.

Con questo strumento, è estremamente facile effettuare il calcolo della saturazione dell’ossigeno, anche grazie alle sue dimensioni ridotte, che lo rendono pratico da utilizzare quando si è in viaggio.

Si tratta di un dispositivo adatto soprattutto a chi soffre di insufficienza cardiaca, malattie polmonari croniche ostruttive ed asma bronchiale.

Se, dunque, stai cercando una soluzione efficace per aiutare i tuoi cari a monitorare le proprie condizioni di salute, il saturimetro può fornirti un valido aiuto, soprattutto perché di facile impiego e lettura. Per tutte le informazioni su come funziona e che cosa permette di fare, non esitare a contattarci: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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